Gli anni di mezzo e le loro creature. GS450L.

Gli anni 80 in fin dei conti nacquero giá vecchi. Le moto futuristiche erano dinosauri robotici. Anche la Apple faceva i computer a carburatori. Insomma, un casino.

Gli anni 80 erano cosí tecnologicamente indisposti che i millennials, quando vogliono dare del vecchio a qualcosa, dicono “troppo anni 90”.

Le moto poi, non si sapeva proprio che fare. La moto di Street Hawk a confronto con la macchina di Automan… ma non c’era storia. Proprio.

Tron. Si salva solo Tron. Ma c’é voluto Tron Legacy del 2010 per capire di cosa si stava parlando 30 anni prima e alla fine era troppo tardi.

In tutto sto casino regnava la diversitá e la mancanza di canoni stilistici rigorosi. Quando questi arrivarono, nei 90, gli 80 fecero subito cagare. Bum, era suonata la sveglia.

Nei 90 le custom erano le Harley col bicilindrico a v di 45 gradi di grossa cubatura, le cafe racer erano roba estinta da nonni inglesi col bicilindrico parallelo, e cosí nacquero le “cruiser” per definire i clony Harley giapponesi e le “streetfighter” per raggruppare le moto giapponesi sportive nude taroccate. Quelle non taroccate si chiamavano “naked”.

Negli anni 80 la carenza di questo ricercato perfezionismo diede alla luce moto strane, piú di lá ma anche di qui quo qua. Le maximoto erano i settemmezzo, fai tu.

In quegli anni fumosi, bastavano un manubrio alto e una sella lunga che una moto qualsiasi fosse un chopper. Anche con le forcelle corte e le pedane arretrate.

Grande esempio di moto incompresa é la Suzuki HS450L. Prestazioni, tecnologia, comfort, semplicitá e tanta umiltà. Gli sboroni avevano la Nighthawk.

Enjoy

BUBI

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